Bisogni Educativi Speciali

La cultura dell’inclusione presso l’Istituto d’Istruzione Superiore “Luigi Donati” di Fossombrone

  I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI

( 1. Disabilità, 2. Disturbi Evolutivi Specifici, 3. Area dello svantaggio e del disagio)

 

In linea con la più recente normativa (D. M. del 27/12/2012 e C. M. n. 8 del 06/03/2013), il nostro Istituto si impegna ogni giorno per attuare il superamento del concetto di integrazione a favore di quello di inclusione affinché a tutti i nostri studenti, a prescindere dalle loro condizioni personali e sociali, siano garantiti una piena partecipazione ad ogni aspetto della vita scolastica e il raggiungimento del massimo possibile in termini di apprendimento e non solo. L’inclusione scolastica degli alunni con Bisogni Educativi Speciali rappresenta un punto di forza per il nostro Istituto che da sempre si impegna attivamente per qualificarsi come comunità accogliente nei confronti di tutti coloro che, per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche psicologici o sociali possano trovarsi,con continuità o per determinati periodi, in una situazione particolare che li ostacola nell'apprendimento e nello sviluppo,rispetto alla quale è necessario che la scuola offra una rispostaadeguata e personalizzata.

È la Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012achiarire l’espressione “Bisogni Educativi Speciali” precisando che con essa si fa riferimento a tre grandi categorie: quella della disabilità, quella dei disturbi evolutivi specifici e quella dello svantaggio socio-economico, linguistico e culturale.

 

Il nostro impegno programmatico all’inclusione.

Nel nostro Istituto il diritto all’apprendimento per tutti gli alunni con Bisogni Educativi Speciali e il nostro impegno programmatico all’inclusione si realizzano:

-          nell’ individuazione degli alunni con Bisogni Educativi Speciali in ogni classe mediante osservazione e rilevazione dei dati, supportandola con fondate considerazioni psico-pedagogiche e didattiche qualora non fosse presente agli atti della scuola una certificazione medica;

-          nella presa in carico globale dell’alunno con Bisogni Educativi Speciali con una forte attenzione ai suoi bisogni, alle sue caratteristiche e alle sue potenzialità così da strutturare interventi che promuovano l’autonomia personale e l’apprendimento di competenze reali, utili e sensate, rivolte alla dimensione della cittadinanza attiva con la prospettiva dell’assunzione di ruoli socialiautentici e significativi;

-          nella predisposizione di un percorso individualizzato e personalizzato, che sitraduce in un Piano Didattico Personalizzato (P.D.P.) o in un Piano Educativo Individualizzato (P.E.I.) a seconda della natura del bisogno educativo speciale che l’alunno evidenzi;

-          nella ricerca di nuove strategie metodologiche/didattiche, anche progettuali e laboratoriali, da adottare nel processo di insegnamento per favorire un apprendimento significativo;

-          nelle riunioni periodiche del Gruppo di Lavoro per l’Inclusione (G.L.I.) con presenzadi tutte le componenti (Dirigente Scolastico, insegnanti di sostegno, docenti con esperienza e/o formazione specifica o con compiti di coordinamento delle classi, assistenti alla comunicazione,specialisti dell’ASL, referenti di Enti pubblici locali, genitori), come previsto dalla più recente normativa;

-          nelle relazioni costanti tra docenti, alunni e famiglie;

-          nell’impegno a favorire la partecipazione dei docenti ad azioni di formazione e aggiornamento specifici in materia di Bisogni Educativi Speciali predisposte sia all’interno del nostro istituto sia a livello territoriale;

-          nella rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusività del nostro istituto anche mediante l’elaborazione del Piano Annuale per l’Inclusività (P.A.I.), come previsto dalla C. M. del 06/03/2013.

 

1. LA DISABILITÀ.

L’Istituto d’Istruzione Superiore “Luigi Donati” ha sempre dedicato particolare attenzione alla qualità dei processi d’integrazione degli alunni diversamente abili, maturando in questo campo una consolidata tradizione didattica ed educativa. La prospettiva da sempre assunta è quella del superamento di una logica di mera accettazione e assistenza o di delega al “sostegno”, a favore della costruzione di una reale cultura dell’inclusione, all’interno e all’esterno dell’istituzione scolastica.

La presenza del corso Professionale per i Servizi Socio-sanitari contribuisce alla realizzazione di un clima istituzionale e culturale naturalmente predisposto a considerare la diversità, il disagio e la difficoltà come valori e possibilità di arricchimento per tutti gli attori del percorso formativo.

 

Attraverso la definizione, l’arricchimento, l’approfondimento e l’aggiornamento della propria offerta formativa, il “Donati” persegue la finalità di assicurare a tutti gli alunni il diritto all’educazione e all’istruzione, consentendo loro il pieno sviluppo delle proprie potenzialità. Il nostro istituto, pertanto, si propone l’obiettivo che l’alunno diversamente abile:

  • sia attore della vita della comunità scolastica, cresca insieme alla classe, costruisca la propria identità e consegua un’autonoma progettualità ;
  • apprenda le competenze possibili, in risposta ai propri bisogni educativi speciali e nel rispetto delle proprie potenzialità e peculiarità;
  • raggiunga la massima autonomia personale, affettiva, relazionale, sociale e lavorativa, al fine di esercitare il diritto di cittadinanza e di realizzare il proprio progetto di vita.

 

Disabilità e collaborazione inter-istituzionale.

Nella convinzione che l’approccio integrato (connessione degli ambiti, attivazione di una pluralità di competenze, condivisione degli obiettivi, corresponsabilità degli interventi e delle azioni) sia elemento qualificante e significativo ai fini della piena integrazione degli alunni diversamente abili, il Polo Scolastico istituisce relazioni, si coordina e collabora con tutte le agenzie e le risorse presenti sul territorio: Azienda Sanitaria (UMEE), Ambito Territoriale Sociale, Enti Locali, Agenzia per l’Impiego, Centri socio-educativi, A.N.F.F.A.S. e altre Associazioni e Cooperative del settore.

In particolare, docenti del “Donati” fanno parte:

  • del Gruppo tecnico-scientifico di progetto e coordinamento del Centro Territoriale Misto per l’integrazione scolastica degli alunni diversamente abili (C.T.I.), con sede a Calcinelli presso l’Istituto Comprensivo “G. Leopardi”, che offre servizi di consulenza, orientamento, informazione e documentazione;
  • del Coordinamento Handicap dell’Ambito Territoriale Sociale n. 7 (A.T.S.), che si occupa della programmazione degli interventi e dei servizi sociali.

Inoltre, presso l’Istituto è attivo il Gruppo di lavoro preposto allo studio dei problemi relativi all’inclusione degli alunni in situazione di handicap (G.L.H.I.), presieduto dal Dirigente Scolastico e costituito dai docenti di sostegno, dai coordinatori delle classi in cui siano presenti alunni diversamente abili, da membri delle Aziende Sanitarie Locali, da rappresentanti dei Servizi Sociali e degli Enti Locali, da operatori socio-educativi e da rappresentanti delle famiglie. I compiti del G.L.H.I., come stabilito dalla normativa, si estendono oggi alle problematiche relative a tutti gli alunni con Bisogni Educativi Speciali ed esso è quindi inglobato all’interno del più ampio Gruppo di lavoro per l’Inclusione d’Istituto (G.L.I.).

 

Programmazione personalizzata e Progetto di Vita.

Il lavoro di team si realizza attraverso una serie di momenti condivisi (definizione del Profilo Diagnostico, formulazione del Piano Educativo Individualizzato e loro verifiche), miranti alla conoscenza dell’alunno, all’individuazione dei suoi bisogni educativi speciali, alla predisposizione di strumenti e interventi socio-educativi mirati e alla verifica periodica degli esiti delle azioni intraprese.

Nell’elaborazione del percorso educativo personalizzato, si pone particolare attenzione affinché esso si collochi in modo funzionale all’interno di un più generale Progetto di Vita. In questa prospettiva, è fondamentale il ruolo di partnership educativa svolto dalla famiglia.

In sede di programmazione didattica e in accordo con la famiglia, si può individuare:

  • un percorso ministeriale o ordinario, che prevede il conseguimento del titolo legale di studio a seguito del superamento dell’esame di Stato; a tal fine, verranno attivati tutti gli interventi metodologici, strumentali e di articolazione dei contenuti atti ad assicurare il successo formativo dell’alunno;
  • un percorso differenziato, che prevede il rilascio di un Attestato di Credito Formativo spendibile in campo lavorativo; la valutazione è riferita agli obiettivi di apprendimento previsti dal Piano Educativo Individualizzato, secondo quanto sancito dall’art. 15 dell’O. m. n° 90 del 2001. Anche in presenza di obiettivi diversificati, è posta particolare cura affinché la maggior parte delle attività siano svolte in raccordo con la programmazione di classe e all’interno di essa. Vengono inoltre progettati specifici percorsi di alternanza scuola-lavoro o scuola-centro da attuarsi presso aziende del territorio,cooperative sociali o associazioni di volontariato. Questa progettazione vede la sinergia della scuola con la famiglia, il Centro per l’impiego, i Servizi sociali e L’Unità Multidisciplinare per l’Età Evolutiva (U.M.E.E.).

 

Risorse umane

Presso l’Istituto “L. Donati”, operano numerosi insegnanti di sostegno che possono, quando ciò si rende possibile per normativa, garantire la continuità dell’intervento educativo specializzato.

Ciò non significa che essi siano gli unici titolari dell'azione formativa relativa all'alunno disabile: l’insegnante di sostegno è chiamato principalmente a un ruolo di supporto metodologico, di progettazione, di mediazione e di raccordo; gli insegnanti curriculari sono chiamati ad assumere il ruolo di veri agenti di un’effettiva integrazione e inclusione.

Questo approccio trova puntuali riscontri nella normativa: da un lato, la titolarità dell'azione formativa appartiene all'intero Consiglio di classe; dall’altro, l'insegnante di sostegno non è assegnato al singolo alunno, ma all’intera classe, di cui ha la contitolarità.

Al fine di promuovere competenze diffuse, il nostro Istituto svolge una costante azione d’aggiornamento di tutti i propri docenti sulle tematiche relative all’inclusione scolastica, attraverso l’organizzazione di specifici Seminari di Studi e Corsi di aggiornamento.

Inoltre, all’interno dell’Istituto, è stata individuata una specifica Funzione Strumentale per la piena e concreta attuazione dell’inclusione scolastica degli alunni diversamente abili e, più in generale di tutti gli studenti con bisogni educativi speciali.

Nell’ottica di una piena inclusività, è importante anche il ruolo dei collaboratori scolastici. Ad essi è affidata la cosiddetta "assistenza di base", ovvero l'aiuto materiale agli alunni con disabilità all’interno della scuola, nell'accesso dalle aree esterne alle strutture scolastiche e nell'uscita da esse. Sono comprese anche le attività di cura alla persona, uso dei servizi igienici e igiene personale dell'alunno con disabilità.In una scuola inclusiva l’assistenza di base è parte fondamentale del processo di integrazione scolastica e attività interconnessa con quella educativa e didattica.

 

Progetti

Altro elemento qualificante dell’offerta formativa del “Donati” è l’attivazione di progetti che si propongono di realizzare interventi significativi, in linea sia con le caratteristiche e le finalità della scuola secondaria di secondo grado (mantenimento nel sistema formativo, orientamento e inserimento lavorativo), sia con le caratteristiche e i bisogni specifici dei soggetti coinvolti:

  • Accoglienza e Continuità: Il “Progetto Ponte – Stella Polare”. Prevede attività di accoglienza per gli alunni in entrata, anche attraverso forme di raccordo e continuità con la scuola di provenienza; la possibilità per le famiglie di visitare l’Istituto e confrontarsi per eventuali chiarimenti con la referente del G.L.I.; istruzione e assistenza nella compilazione della modulistica cartacea e online per l’iscrizione; possibilità per l’alunno, insieme all’insegnante di sostegno della scuola secondaria di primo grado, di frequentare le lezioni dell’indirizzo prescelto durante una mattinata. Il progetto non è più provinciale, ma d’Istituto.
  • Percorsi di Orientamento, Formazione e Tirocinio. Attivati in collaborazione con operatori, educatori e psicologi del settore della disabilità, sono finalizzati a favorire il mantenimento dei soggetti deboli all’interno del sistema formativo, attraverso l’individuazione delle loro potenzialità e l’orientamento. All’interno del progetto si svolgono laboratori manipolativo-creativi, di psicomotricità, di educazione emotivo-relazionale, di informatica.
  • Percorsi Formativi Integrati di alternanza scuola-lavoro. Gli alunni coinvolti svolgono tirocini lavorativi presso Enti e Aziende, in orario scolastico e sotto la supervisione di un tutor. Gli alunni hanno la possibilità di entrare in contatto con il mondo del lavoro e di sperimentare una formazione in “situazione”, attraverso interazioni sociali e collaborazioni operative dettate da precise regole organizzative (socializzazione per ruoli), che agiscono positivamente sulla maturazione identitaria e l’acquisizione di autonomie nel macro sociale. Inoltre, questi percorsi mirano ad orientare verso un’occupazione compatibile e a facilitare l’inserimento lavorativo e sociale dell’alunno diversamente abile, al fine di rendere meno problematico il momento di uscita dal percorso scolastico e dall’ambiente protetto che esso rappresenta.
  • Percorsi Formativi Integrati di alternanza scuola-centro.Questa progettualità è destinata ad alunni diversamente abili in situazione di gravità che abbiano assolto l’obbligo scolastico, che seguano una programmazione didattica individualizzata non riconducibile agli obiettivi ministeriali e per i quali non sia possibile attivare un percorso di alternanza scuola-lavoro. Il progetto mira a potenziare l’autonomia e le abilità pre-lavorative e può avere la durata massima di due anni scolastici. Viene redatto dalla scuola e sottoscritto dall’UMEE, dalla Famiglia, dal Comune di residenza e dal Centro Ospitante.
  • Percorsi Formativi per alunni (ospedale e/o istruzione domiciliare). Il progetto didattico di istruzione domiciliare nasce dalla necessità di garantire, al massimo livello, il diritto allo studio dell’alunno in ospedale, in day hospital o in terapia domiciliare, malati che non possono frequentare regolarmente la scuola di appartenenza. Il progetto viene redatto dall’Istituto con la disponibilità di uno o più docenti ad effettuare il servizio e, ove possibile, si avvale, nella sua realizzazione, anche del supporto della comunicazione multimediale. L’alunno segue un percorso personalizzato definito dal Consiglio di classe di appartenenza e – in caso di ospedalizzazione – concordato con la scuola ospedaliera. Quest’ultima “si pone in rapporto paritetico con la scuola di provenienza” acquisendo “copia della scheda di valutazione ed ogni altro elemento utile (programmazione didattica, argomenti svolti)” (C.M. 353/98). “Qualora l'alunno abbia frequentato per periodi temporalmente rilevanti la scuola in ospedale, questa trasmette alla scuola di appartenenza elementi di conoscenza in ordine al percorso formativo individualizzato che è stato attuato, nonché in merito alla valutazione periodica e finale” (C.M. 353/98).

2. DISTURBI SPECIFICI EVOLUTIVI (D.S.E.)

Le modalità di intervento previste dal nostro Istituto per gli alunni con D.S.E. si rifanno e rispettano pienamente quanto previsto dalla seguente normativa:

- legge 53/2003 che postula l’individualizzazione e la personalizzazione dell’intervento didattico-educativo;

- legge 170/2010 che esplicita nuove norme in materia di disturbi specifici d’apprendimento in ambito scolastico, sottolineando la necessità di favorire una diagnosi precoce e percorsi didattici riabilitativi, incrementare la comunicazione e la collaborazione tra famiglia, scuola e servizi specialistici durante il percorso di istruzione e formazione e assicurare eguali opportunità di sviluppo delle capacità in ambito sociale e professionale;

- Linee Guida allegate alla D.M. del 12/07/2011 in cui vengono presentate alcune indicazioni perrealizzare gli interventi didattici individualizzati e personalizzati, per utilizzaregli strumenti compensativi e applicare le misure dispensative più adeguati rispetto alla diagnosi. Le Linee Guida indicano, inoltre, illivello essenziale delle prestazioni richieste alle istituzioni scolastiche per garantire ildiritto allo studio degli alunni con D.S.A.

- Direttiva MIUR del 27/12/2012, Circolare Ministeriale n.8 del 6 marzo 2013 e C.M. n. 8 del 6 marzo 2013 (Indicazioni operative) con le quali l’obbligo di redigere annualmente un Piano Didattico Personalizzato per gli alunni con Disturbo Specifico d’Apprendimento viene esteso a tutti gli alunni con certificazione di D.S.E..

 

Finalità dell’intervento inclusivo a favore degli alunni con D.S.E.

L’inclusione degli alunni con Disturbo Evolutivo Specifico è perseguita mediante le seguenti azioni:

-   garantire il diritto all'istruzioneagli alunni con D.S.E. e favorire il successo scolastico e un apprendimento autentico e significativo adottando metodologie e strategie didattiche individualizzate e personalizzate;

-   agevolare la piena inclusione sociale e culturale;

-   assicurare una formazione adeguata e lo sviluppo delle potenzialità personali anche riconoscendo i diversi stili di apprendimento degli alunni con D.S.E.;

-   ridurre i disagi emotivi promuovendo e migliorando il senso di autostima e di auto-efficacia dell’alunno con D.S.E.;

-   adottare forme di verifica e di valutazione adeguate in rapporto al disturbo certificato nella diagnosi medica;

-   sensibilizzare e informare insegnanti e genitori circa le problematiche legate ai Disturbi evolutivi specifici.

 

Disturbi specifici dell’apprendimento

I disturbi specifici di apprendimento (D.S.A.) si distinguono in dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia. Si tratta di disturbi che riguardano alcune specifiche abilità dell’apprendimento di alunni con capacità intellettive adeguate all’età anagrafica. La Legge 170/2010, come detto sopra, dispone che le istituzioni scolastiche garantiscano “l’uso di una didattica individualizzata e personalizzata” come strumento di garanzia del diritto allo studio introducendo strumenti compensativi e misure dispensative.

Il processo di gestione e produzione della documentazione relativa agli alunni con D.S.A. prevede da un lato l’individuazione di alunni a rischio di D.S.A. mediante azioni di screening con l’utilizzo dei test previsti e concordati nel Progetto “SPIDER” per la gestione integrata dei disturbi specifici di apprendimento nelle scuole della Provincia di Pesaro e Urbino, e dall’altro lato la redazione del Piano Didattico Personalizzato (P.D.P.) per gli alunni D.S.A. accertati. Entrambe le procedure sono gestite dal coordinatore di classe in collaborazione con gli altri docenti del Consiglio di Classe.

È compito della famiglia inoltrare la documentazione già posseduta alla segreteria didattica dell’istituto: all’atto dell’iscrizione o alla formulazione della diagnosi, con o senza richiesta del P.D.P. La diagnosi presentata dalla famiglia può essere rilasciata da una struttura privata in via provvisoria, in attesa del rilascio della certificazione da parte di strutture sanitarie pubbliche o accreditate.  Negli anni terminali le certificazioni dovranno essere presentate entro il 31 marzo (art.1 R.A. n.140 del 25 luglio 2012).

La famiglia assume la corresponsabilità del progetto educativo-didattico, collaborando alla stesura e sottoscrivendo il P.D.P., e si impegna inoltre ad avere colloqui frequenti con i docenti del Consiglio di classe e il coordinatore di classe.

 

Altri disturbi specifici evolutivi.

Gli alunni con disturbi specifici che non rientrano nelle categorie stabilite dalla Legge 104/92 possono usufruire di un piano di studi personalizzato e delle misure previste dalla Legge 170/2010. Rientrano in questa categoria gli alunni con:

-       deficit del linguaggio;

-       deficit delle abilità non verbali;

-       deficit nella coordinazione motoria;

-       funzionamento cognitivo limite;

-       deficit dell’attenzione e iperattività (in forma grave tale da compromettere il percorso scolastico);

-       disturbo dello spettro autistico lieve(qualora non rientri nelle casistiche previste dalla legge 104) ecc.

In tutti questi casi il Consiglio di classe prende in esame la documentazione clinica e/o la certificazione presentata dalla famiglia e predispone gli interventi di inclusione assumendosi la responsabilità pedagogico-didattica mediante la sottoscrizione di un Piano Didattico Personalizzato. Possono essere previste misure compensative e dispensative, nonché progettazioni e strategie didattico-educative calibrate sui livelli minimi attesi per le competenze in uscita.

La famiglia collabora alla stesura del P.D.P. assumendo la corresponsabilità del progetto educativo. Il piano di studi personalizzato, tuttavia, può essere attivato solo se la famiglia lo sottoscrive. In caso di rifiuto la famiglia sottoscrive la non accettazione del piano.

 

Il Piano didattico Personalizzato (P.D.P.).

Il nostro Istituto compila un P.D.P. per tutti gli alunni che presentino un Disturbo evolutivo specifico. Come esplicitato nella Direttiva Ministeriale del 27/12/2012, il P.D.P.è uno strumento di lavoro in itinere per gli insegnanti che ha l’importante funzione di documentare alle famiglie le strategie di intervento programmate, articolate sulla base delle discipline coinvolte dal disturbo. Il documento contiene:

  • dati anagrafici dell’alunno;
  • tipologia di disturbo;
  • attività didattiche individualizzate;
  • attività didattiche personalizzate;
  • strumenti compensativi utilizzati;
  • misure dispensative adottate;
  • forme di verifica e valutazione personalizzate.

 

3. ALUNNI IN SITUAZIONE DI SVANTAGGIO E DISAGIO

Con questa definizione la normativa fa riferimento a tutte quelle situazioni, che possono avere carattere transitorio, in cui gli alunni si trovino a vivere e dover affrontare problematiche connesse allo svantaggio socio–economico, linguistico e culturale o a forme di disagio comportamentale e relazionale. Si tratta di situazioni molto eterogenee e che variano da caso a caso, connesse al vissuto personale, ai tratti soggettivi e al contesto familiare, sociale e culturale in cui l’alunno è inserito. Vivere una situazione di svantaggio può determinare, in ambito scolastico, varie criticità che possono esplicitarsi in un basso rendimento scolastico rispetto alle reali capacità dell’alunno, scarsa autostima, assenteismo o partecipazione passiva alle attività scolastiche, abbandono scolastico e/o frequenza del tutto incostante. In alcuni casi si possono evidenziare forme di disagio comportamentale che mettono in luce una scarsa tolleranza delle frustrazioni con manifestazioni ansiogene, oppure fenomeni di prepotenza e bullismo.

Sulla base dell’osservazione in classe e di ben fondate considerazioni psicopedagogiche e didattiche, oppure riferendosi alla relazione di uno specialista o di segnalazioni dei servizi sociali, il Consiglio di Classe stabilisce l’eventualità di sottoscrivere un Piano Didattico Personalizzato che può avere un carattere transitorio.

 

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